26 novembre 2005

Vitruvio e il trattato sull'architettura


Vitruvio Pollione, architetto e ingegnere romano del I secolo a.C., fu contemporaneo di Cesare e Cicerone. Come architetto, forse, costruì la scomparsa basilica di Fano, raffigurata in una ricostruzione ipotetica nell'edizione del 1521 commentata da Cesariano. Come ingegnere egli stesso accenna a propri lavori eseguiti sotto Augusto, mentre Frontino lo menziona quale addetto agli acquedotti di Roma.La data di composizione del trattato non è certa, forse fra il 27 e il 23 a.C. Il testo dell'opera, nonostante i tentativi di sistematizzazione operati nelle varie edizioni a stampa, appare come il risultato di un lavoro condotto a più riprese, non privo di inesattezze e lacune. Comunque, i manoscritti di Vitruvio finora conosciuti risalgono in gran parte al periodo compreso fra il lX e la fine del Xlll secolo. Fra questi, va segnalato l'Harleianus (British Museum Library) del lX secolo, capostipite di una serie di copie eseguite fino al XV secolo. Il De Architectura, nelle edizioni a stampa, è stato diviso in dieci libri dei quali esistono numerosi compendi.Il primo libro illustra i significati e le parti dell'architettura e la formazione dell'architetto e si sofferma sull'uso e le caratteristiche degli ordini architettonici. Nel secondo libro si affrontano argomenti di carattere tecnico, come la descrizione dei materiali da costruzione. Nel terzo -dove si descrive l'uomo ideale; e nel quarto libro si descrivono i diversi tipi di templi e si torna a parlare degli ordini architettonici, mentre nel quinto si affronta l'argomento degli edifici pubblici. Il sesto e settimo libro quello delle case private. Fra gli argomenti con attinenza alle macchine o alle difese -di competenza dell'ingegnere più che dell'architetto- si possono segnalare i passi dedicati alla costruzione delle mura urbane (libro primo), agli acquedotti (libro ottavo), all'utilità delle scienze (libro nono) e, infine, alla trattazione della machinatio, o costruzione di macchine ad uso civile o bellico (libro decimo). Vitruvio arricchisce il trattato con osservazioni desunte da esperienze personali e fa esplicito riferimento alle proprie fonti: Ctebisio di Alessandria e Archimede per numerose invenzioni, Aristosseno (allievo di Aristotele) per la musica, Agatarco per le scene di teatro e Terenzio Varrone per l'architettura.

http://members.tripod.com/artsnet/lezioarte/architet/ordini/vitruvio.htm

I nodi Hartamann, un reticolo pericoloso

Vitruvio, nel "De architetura" racconta che prima di edificare una casa o una i romani lascivano pascolare sul terreno scelto un gregge di pecore per poi esaminarne le interiora. Oggi si sa che queste pratiche che sanno di magia anno una base reale. La terra, già immersa in un vasto campo di radiazione naturale, indispensabile per lo svolgersi della vita, produce essa stessa delle radiazioni; se in un luogo queste sono in eccesso, ne risentirà il funzionamento del fegato, che, regolando e filtrando il sangue, è la prima barriera che il corpo oppone ai raggi tellurici.

I RETICOLI GEOMAGNETICI -Il primo che segnalò, nel 1937, al Congresso internazionale della stampa scientifica, la presenza sulla terra di un campo elettromagnetico a struttura reticolare simile a quella dei meridiani e dai paralleli geografici, fu Peyré. Le sue ipotesi vennero riprese e sistematizzate poi da altri ricercatori, in particolare da Ernst Hartmann, dell’università di Heidelberg, considerato uno dei pionieri della geobiologia.

Hartmann parla di rete globale, o rete H, che sarebbe distribuita sull’intera superficie della terra e si innalza attraverso tutta la biosfera facendo supporre un irraggiamento proveniente dall’interno del globo. La maglia, che si restringe verso i poli e si allarga verso l’equatore, è composta da fasce larghe circa venti centimetri: determinare la loro posizione precisa è possibile ma difficile per la relativa instabilità, perché risente dell’influenza dei fattori geofisici e delle perturbazioni elettromagnetiche naturali e artificiali. Le fasce del reticolo hanno effetti negativi, soprattutto nei punti di incrocio, detti nodi H, che sono energeticamente più attivi. Sarebbero veramente nocivi quando coincidono con altre perturbazioni dovute a fonti sia naturali sia artificiali: a rendere più attivi un nodo H è la presenza nel sottosuolo di corsi d’acqua, faglie, masse magnetiche e strutture metalliche.

GABBIE DI FARADAY -I campi elettromagnetici naturali possono essere modificati da campi artificiali. Nelle gabbie metalliche, come ad esempio un edificio costruito in cemento armato, può verificarsi assenza di campo elettrico naturale, fenomeno noto come gabbia di Faraday. Michael Faradey, chimico e fisico inglese, osservò che una qualsiai struttra metallica a forma di gabbia funge da schermo: i corpi in essa contenuti vengono isolati dall’azione dei campi elettrici esterni, e rimane solo quella dei campi magnetici. La mancanza o le anomale variazioni di campi elettrici portano a stati di indebolimento generale, che arriva in certi casi a essere una vera sick building sindrome. E’ stato infatti dimostrato che il campo elettrico naturale ha un ruolo fondamentale sul mantenimento della polarizzazione cellulare e sull’inibizione dei processi di proliferazione dei microrganismi: in sua assenza l’organismo ha meno difese.

I RIMEDI -Tutte le strutture metalliche modificano le onde elettromagnetiche. E’ meglio non collocare grandi strutture di metallo come librerie nelle camere o anche nei vani sottostanti: la caldaia e l’auto nel garage sotto la camera da letto possono avere un effetto amplificante. Per neutralizzare gli effetti delle radiazioni telluriche in camera da letto, si può ricorrere a materiali con proprietà schermanti: un rimedio efficace è il filo di rame intrecciato su stuoie e coperte di lana pura, hanno proprietà parzialmente isolanti il legno, il sughero, il bambù e la lana.

LE "ANTENNE" ANIMALI -Oltre a strumenti come il galvanomerto - misura le correnti elettriche anche deboli - e il geomagnetometro, che registra il magnetismo di origine terrestre, anche l’osservazione del comportamento di animali e vegetali fornisce alcuni indizi. Il cane è un buon rivelatore e ha un’istintiva antipatia per le zone perturbate, mentre il gatto ama le vibrazioni dei raggi tellurici della rete, in particolare in nodi di H e sceglie i luoghi a maggiore sollecitazione. Le api producono una quantità tripla di miele se sono su un nodo di H, termiti e formiche, invece, cercano le zone di più intensa irradiazione per costruirvi le loro dimore. Anche le piante si mostrano molto sensibili alle zone geopatogene, nelle quali hanno difficoltà di attecchimento e di crescita e subiscono più facilmente le malattie; una zona negativa è resa particolarmente evidente dalle siepi che, nella parte interessata, perdono vigore e ingialliscono. Tra le più sensibili, il capelvenere e il prezzemolo in vaso, che nel luogo sabgliato non si sviluppano. Il cocomero, il sedano e la cipolla non riescono a crescere in zone perturbate.

http://www.uniurb.it/giornalismo/lavori2002/zani/campimagnetici.htm

25 novembre 2005

Si fa presto a dire ecologico

Architettura ecologica significa molte cose e per questo rischia di significare troppo poco. La bioedilizia non è una moda o una disciplina scientifica moderna, nè una creazione di ecologisti sognatori.
Oggi l'eco-casa non è più un lusso per pochi o la scelta di qualche spirito illuminato. La casa ecologica comincia a uscire dalla vaghezza delle buone intenzioni e nell'ambiguità della new age per entrare nel mondo concreto dell'imprenditoria.
Una casa fatta con materiali naturali, che non danneggiano chi ci abita, che non sono pericolosi per chi li produce, per chi li mette in opera e per chi li deve smontare e abbandonare, è una casa ecologica. Fondamentale è anche l’eliminazione o la riduzione ai minimi termini delle fonti di inquinamento interno, che modificano la qualità dell’aria, producono campi elettromagnetici artificiali o generano emissioni dannose. La bioarchitettura, da questo punto di vista, si pone all’avanguardia nel superamento dagli eccessi della tecnologia, per la capacità di mostrare che un’architettura amica della natura è amica dell’uomo.
"Tra poco partiranno i bandi regionali per la realizzazione di 20 mila alloggi ecologici. Noi faremo mille ecocase in due anni" afferma Angelo Grasso, il presidente della Federabitazione, che, assieme a Legambiente, all'Istituto Nazionale di Bioarchitettura e alla Banca popolare etica ha lanciato la rete nazionale delle cooperative per l'abitare sostenibile.
Le ecococase, che saranno certificate da uno specifico marchio di qualità, dovranno soddisfare determinati standard in quattro campi: uso di materiali naturali, risparmio energetico, isolamento acustico, cura per l'ambiente esterno.
Secondo alcuni architetti, però, la definizione di cosa sia ecocompatibile non è cosa facile nè scontata: i dubbi vengono quando ci si chiede se è più ecologico un prodotto di sintesi - di cui magari sono note o soltanto sospette proprietà indigeste per l'uomo e la terra - ma che consente rilevanti risparmi in termini di energia o se si deve invece preferire un prodotto di origine vegetale più costoso in termini di cure, di spazio occupato, di trasporti, di manutenzione, "naturalmente" più vulnerabile e meno duraturo. Una risposta sicura e assoluta, come quelle alle quali ci ha abituati la scienza dei numeri, sembra oggi difficile.
Per migliaia di anni l'uomo ha costruito dimore con i criteri della bioedilizia. Se chiedete a un architetto di fare degli esempi, la risposta è immediata: bioedilizia erano i Sassi di Matera, i Trulli di Alberobello, i Nuraghi sardi.

http://www.uniurb.it/giornalismo/lavori2002/zani/bioarchitettura.htm

24 novembre 2005

Cervello, creatività e benessere

A cura di Paolo Manzelli
Il pensiero creativo diventa benessere mentale e fisico in quanto si propone come alternativa valida ad escludere i pensieri negativi che limitano la capacità di esplorare il mondo interiore ed inoltre permette di utilizzare a pieno le multiformi capacità cerebrali con il relativo beneficio.La creatività del pensiero libera dal malessere proprio in quanto svincola la mente dai condizionamenti acquisiti; ciò è particolarmente importante in ogni occasione in cui si ha necessità di una maturazione psichica e mentale. In seguito a cambiamenti che accadono nella vita di ciascuno infatti alcune problematiche spesso divengono irrisolvibili proprio a causa dell’insuccesso di ogni tentativo teso a cercare soluzioni sulla base di schemi mentali e comportamenti obsoleti, anziché provare a rileggere creativamente la situazione contingente.Tali considerazioni fanno capire l'importanza di conoscere il funzionamento basilare della struttura del cervello così da evitare l'insuccesso dovuto al non saper rimuovere quella opacità intellettuale e cristallizzazione mentale che generano pensiero negativo e di conseguenza malessere psico-fisico.

Struttura del cervello
Il Cervello e' suddiviso in due principali sezioni "Destra e Sinistra" , che nell'evoluzione si sono particolarmente differenziate modificando le infrastrutture neuronali degli Emisferi Cerebrali Superiori.
Tale suddivisione del cervello in due sezioni rispecchia il fatto che anche il nostro corpo ha un articolazione binaria: abbiamo infatti due occhi, due orecchie, due buchi del naso, una lingua che differenzia il dolce dal salato ... due mani due gambe e cosi via dicendo.
Emisferi celebrali
Ciò suggerisce che le funzionalità del cervello, come espressione di una attività pensante, sia anch'essa duplice, e ciò vuol dire che possiamo significare ciò che osserviamo mediante due modalità alternative e complementari: l'una logico-razionale (cioè sequenziale, analitica, deduttiva) ed l'altra intuitiva-olistica (cioè sintetica, globalizzante, induttiva) le quali corrispondono fondamentalmente alle procedure funzionalmente differenziate delle attività dei due emisferi cerebrali.E' importante capire come queste due modalità di pensare possano essere correttamente coordinate per acquisire differenti livelli e stili di pensiero, senza generare contraddizioni che interiormente conducono a pericolose scissioni della presa di coscienza nella costruzione di una propria personalità creativa.
Dagli studi di RMF (Risonanza Magnetica Funzionale) si interpreta la differente funzionalità dei due emisferi cerebrali come duplice capacità di mettere in correlazione la "Memoria a Lungo Termine" (MLT) con i processi di "Memorizzazione a Breve Termine" (MBL) da cui consegue la maggiore o minore capacita e rapidità di azione/reazione del pensiero.
Il pensiero e' infatti determinato dal flusso di attività mnestiche che utilizzano differenti schemi di relazioni tra MLT e MBT, i quali vanno ad interporre il vecchio ed il nuovo flusso di informazione circolante tra il mondo esterno e la nostra abilità cerebrale fisiologica.
Emisfero sinistro: modalità logico formali per semplificare la complessità dell'informazione
La funzionalità logico-razionale dell' Emisfero Sinistro si sviluppa attivando la capacità associativa della Area di Wernike che tende a facilitare un integrazione con la MLT.

(Area di Wernike
E' l'area del cervello cruciale per la comprensione del linguaggio. I soggetti che hanno danni neurofisiologici in quell'area non comprendono il significato delle parole e non riescono ad esprimersi.Fu così chiamata perché fu scoperta da Carl Wernike nel 1874.)


L'operazione logico-significativa si basa sostanzialmente sulla combinazione di quattro operatori logico-formali che corrispondono nel linguaggio parlato a: <> che servono per analizzare e combinare in termini di unità più semplici la dinamica complessa del flusso della informazione.Il "SI" fa procedere il flusso del pensiero e la "E" permette di connettere una sezione o immagine acquisita con una successiva, mentre il "NO" interrompe il flusso del pensiero e lo devia verso un'alternativa selezionata da "O".
Questa Modalità del Pensiero Logico attribuibile alla predominanza delle attività dell'Emisfero Sinistro del Cervello, indirizza l'attenzione ed il confronto attuabile in termini di riconoscimento e di identità, con la passata esperienza acquisita della MLT (memoria a lungo termine). Il pensiero logico, mediante i suoi operatori analitici, ha la capacità di scoprire il miglior modo di combinare sezioni del flusso di informazione separandolo, selezionandolo e combinandone le sezioni prescelte ed infine generandone una estensione capace di determinare un pronostico sul da farsi; in questo modo diviene possibile risolvere i problemi complessi mediante una elaborazione significativa del flusso di informazione (PROBLEM - SOLVING).Certamente tale metodologia contiene il rischio di consolidare le proprie modalità di pensiero attivando sistematicamente le aree cerebrali che permettono di combinare nel miglior modo il risultato di una riflessione logica, ma di fatto ciò non permette al cervello nella sua interezza funzionale di riorganizzare intuitivamente l'informazione complessiva mediante percorsi paralleli più propri delle modalità di pensiero dell'Emisfero Destro.
Emisfero Destro e "Pensiero Laterale" per modificare gli schemi logico-interpretativi
In questo emisfero ha luogo la modalità di pensiero corrispondente nel linguaggio parlato al "SE".Il "SE" corrisponde ad un atteggiamento di "Dubbio" tendente a favorire l'intuito ed anche la fantasia, cioè le attività cerebrali che indubbiamente divengono necessarie proprio per la valutazione complessiva di schemi logici applicati troppo rigidamente, i quali tendono ad impedire la capacità di delineare nuove significazioni sulla base di rinnovate aspettative, non facilmente prevedibili mediante la ripetitiva applicazione delle sequenze combinatorie degli operatori logico formali.
L'utilizzazione del "SE" permette di renderci coscienti dei limiti del pensiero logico-formale e quindi facilita la capacità di sviluppare le attività parallele del "PENSIERO LATERALE " ("Lateral Thinking") al fine di EVITARE GLI ERRORI ancor PRIMA di RISOLVERLI (PROBLEM - SAVING).
Il medico psicologo, Edward De Bono identifica quattro fattori importanti che suggeriscono un atteggiamento volto a utilizzare in modo sinergico e complementare il pensiero laterale: 1) al fine di riconoscere e modificare i criteri e le idee dominanti 2) le quali polarizzano la percezione di un problema, 3) ed impediscono di cercare modalità differenti di guardare le cose 4) e quindi di flessibilizzare il controllo rigido del pensiero logico-lineare per incoraggiare lo sviluppo della creatività.
La creatività é pertanto a portata di mano di ciascuno di noi, infatti l'essere creativi non dipende esclusivamente dalla genetica, proprio perché i geni non sono capaci di gestire i cambiamenti fisici e mentali che si manifestano nell'arco di una vita.
La creatività è quindi il modo di saper utilizzare la plasticità del cervello per rispondere alla complessità degli eventi, mettendo in funzione le molteplici ed articolate funzioni intellettive di cui ciascuno di noi é geneticamente dotato.
Come un blocco di marmo prende la forma pensata dalla creatività dello scultore, così il cervello di ciascuno di noi può essere potenziato da noi stessi, migliorando coscientemente le funzioni intellettive, ed acquisendo in tal modo un benessere derivante dalla fiducia nelle proprie naturali capacità creative.Ricordiamo che "divenire creativi" non significa solo inventare qualcosa di nuovo o essere originali per forza, ma essenzialmente significa invece trovare soddisfazione nell'utilizzare al meglio entrambe le potenzialità di sviluppo del proprio cervello.

www.benessere.com/psicologia

20 novembre 2005

I volti di Eva

In mostra 150 dipinti che indagano sull'immaginario femminile nell'arte attraverso un secolo di storia: dall'Ottocento Romantico alle avanguardie contemporanee del Novecento.Un tema affascinante che mette in luce il ruolo sociale della donna e i profondi mutamenti nel modo di rappresentarlo. "Con questa mostra abbiamo accostato la 'Belle epoque' di Boldini, alla perfezione femminea di Grosso; l'eleganza delle fanciulle di Zandomeneghi alle contadine 'nostrane' di Zampighi, fino alle donne 'analitiche' dei futuristi italiani, che passano attraverso le scomposizioni in luce e colore del pre-futurismo divisionista di Boccioni e Balla - racconta il curatore Maurizio Scudiero - Abbiamo dato voce alla bellezza femminile declinata in tutte le sue espressioni senza dimenticare l'importa nza di correnti del Novecento del dopoguerra: dalla Nuova Oggettività, al Realismo magico, alle declinazioni rinascimentali della donna-statua, al ritrovamento di un lirismo emozionale carico di pathos, fino alla ricerca delle donne contemporanee...".La donna, i suoi gesti, i suoi rituali, sono continua fonte di ispirazione per artisti quali Grosso, Focardi, Montezemolo, Ranzoni e più avanti Balla, Baldessari, Mosé, Boccioni, Carena, Castrati, Chessa, De Chirico, Guttuso, Paolucci, Sironi...

Dove: Novi Ligure (AL), Museo dei Campionissimi, Viale dei Campionissimi,2
Quando: dal 19/11/2005 al 02/04/2006Info: tel. 014372585

http://www.thatsart.it/

17 novembre 2005

Il Feng Shui approda nelle grandi aziende

Sarà solo una moda? Forse, ma intanto cresce ogni anno il numero delle aziende che adottano i principi del Feng Shui per riprogettare i loro uffici. Uno degli obiettivi è ovviamente creare un ambiente di lavoro rilassante ed insieme energetico, un ambiente dove si possa stare a proprio agio sviluppando al massimo le proprie capacità produttive. Perciò lo spazio lavorativo deve essere improntato alla massima semplicità, deve essere fluido, arredato in maniera comoda ed ergonomica, privo di elementi inquinanti e malsani, e soprattutto aperto al verde ed all'ambiente circostante. E' appunto sulla perfetta vibrazione ed armonia fra energia vitale e forme spaziali ed architettoniche che si fonda il Feng Shui, una parola magica che sta diventando il nuovo verbo per multinazionali come la British Airways e la Nokia di Helsinki. Le loro sedi centrali sono state pensate ed arredate dando la priorità alle persone ed alle loro esigenze vitali. Non solo Feng Shui comunque, ma anche rispetto per l'ambiente, ecologia e minimalismo stanno ormai conquistando i loro giusti spazi fra gli imprenditori della "new economy"

Tao te ching



Lao-Tzû
II - NUTRIRE LA PERSONA

Sotto il cielo tutti
sanno che il bello è bello,
di qui il brutto,
sanno che il bene è bene,
di qui il male.
È così che
essere e non-essere si danno nascita fra loro,
facile e difficile si danno compimento fra loro,
lungo e corto si danno misura fra loro,
alto e basso si fanno dislivello fra loro,
tono e nota si danno armonia fra loro,
prima e dopo si fanno seguito fra loro.
Per questo il santo
permane nel mestiere del non agire
e attua l'insegnamento non detto.
Le diecimila creature sorgono
ed egli non le rifiuta
le fa vivere ma non le considera come sue,
opera ma nulla si aspetta.
Compiuta l'opera egli non rimane
e proprio perché non rimane
non gli vien tolto.

16 novembre 2005

L'importanza dei colori

LE ORIGINI DELLA CROMOTERAPIA

La cromoterapia ha origini antichissime poiché le medicine tradizionali hanno sempre attribuito grande importanza all’influenza dei colori sulla salute e sullo stato d’animo dell’uomo.
Egizi, Romani e Greci praticavano l’elioterapia (esposizione alla luce solare diretta) per la cura di diversi disturbi.
In India la medicina ayurvedica ha sempre tenuto conto di come i colori influenzano l’equilibrio dei chakra, i centri di energia sottile che vengono associati alle principali ghiandole del corpo.
Anche i Cinesi affidavano il proprio benessere fisico all’azione dei vari colori: il giallo serviva a rimettere in sesto l’intestino, il violetto ad arginare gli attacchi epilettici. Le finestre della camera del paziente, inoltre, venivano coperte con teli di colore adeguato e il malato doveva indossare indumenti della stessa tinta.
Negli ultimi anni la cromoterapia ha avuto un notevole sviluppo grazie ai numerosi studi scientifici che evidenziano l’influenza dei colori non solo sulla psiche ma anche sul sistema nervoso, immunitario e metabolico.


CHE COS’E’ LA CROMOTERAPIA

La cromoterapia è una medicina integrativa che usa i colori per aiutare sia il corpo che la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio. I colori possono essere assorbiti dal nostro organismo in diversi modi: attraverso gli alimenti, la luce solare, il bagno, la meditazione , la visualizzazione, l’utilizzazione di fasci di luce colorata. Quest’ultima consente di proiettare la luce nelle diverse parti del corpo.
Quando una zona è esposta ad una irradiazione colorata, avviene un assorbimento di energia, di frequenza oscillatoria diversa secondo il colore, che può penetrare nell’organismo a varia profondità creando variazioni biochimiche nelle cellule e nel sangue. Le cellule, composte da atomi, entrano in risonanza vibratoria con le frequenze delle onde luminose recuperando il loro equilibrio.

I colori e le qualità terapeutiche

ROSSO
Questo colore possiede un’energia “molto calda”.
E’ il colore con le maggiori caratteristiche di penetrazione dello spettro visibile.
Il rosso è legato al fuoco delle passioni, dell’amore ma anche della guerra. E’, inoltre, associato all’istinto, al desiderio e alla sessualità.
Il rosso rappresenta una condizione fisiologica di stimolo ed eccitazione, i suoi effetti sull’organismo sono: agisce sul cuore aumentando il numero dei battiti e quindi la circolazione sanguigna, alza la pressione arteriosa, aumenta la frequenza respiratoria, stimola l’attività nervosa e ghiandolare, attiva il fegato, i nervi sensitivi e tutti i sensi.
Per il suo potere decongestionante serve nelle forme dolorose croniche quindi sui muscoli per aumentare la tensione o per cicatrizzare i tessuti, sui polmoni risolvendo catarri e stati congestizi.
I suoi effetti sulla psiche sono di energia fisica, evocazione del fuoco, pericolo, distruzione.

Indicazioni generali del ROSSO:
Acne; Impotenza; Paralisi e paresi ; Pelle secca; Anemia; Introversione; Raffreddori; Asma bronchiale; Iposurrenalismo; Rosolia., Catarro e muco; Ipotensione; Rinite allergica; .Condizioni croniche; Ipotermia; Scarlattina; Debolezza fisica; Mal di gola; Stati influenzali; .Depressione; Metabolismo lento; Stipsi atonica; Freddolosità; Morbillo; Ustioni da raggi solari; Frigidità; Obesità; Varicella.

ARANCIONE
E’ un colore “caldo” ed è il risultato della combinazione dei raggi rossi e gialli.
Trovandosi a metà strada tra questi due colori, ha un’azione riscaldante, rallegrante ed energetica, ma non eccitante come il rosso né elettrica come il giallo.
Questo colore ha un’azione liberatoria sulle funzioni fisiche e mentali e ha un grosso effetto di integrazione e di distribuzione dell’energia.
Gli effetti dell’arancione sull’organismo: ha una forte azione stimolante sulla ghiandola tiroide; è antispastico (ottimo per contratture e crampi muscolari); non aumenta la pressione del sangue ma stimola il battito cardiaco e la capacità di espansione dei polmoni; ottimizza l’attività della milza.
In cromoterapia l’arancione viene utilizzato spesso in sostituzione del rosso quando si vuole evitare una stimolazione troppo vigorosa.
I suoi effetti sulla psiche: induce serenità, entusiasmo, allegria, vogli di vivere, aumenta l’ottimismo, la positivizzazione dei sentimenti, la sinergia fisica e mentale. E’ utile in caso di apatia, depressione, pessimismo, paura, nevrosi, psicosi. Stimola l’appetito per cui è un antianoressico.

Indicazioni generali dell' ARANCIONE:
Asma, Crampi, Letargia, Artereosclerosi, Depressione, Magrezza e anoressia, Bronchite cronica Epilessia, Menopausa, Calcoli biliari, Esaurimento nervoso, Mucosità, Claustrofobia, Gotta, Prolassi, Coliche renali, Ipotensione, Reumatismi, Confusione mentale, Ipoventilazione polmonare, Tosse con muco.

GIALLO
E’ un’energia di tipo “caldo”.
Il giallo è più leggero del rosso e quindi più suggestivo che stimolante per cui il suo impulso agisce a sprazzi.
Dal punto di vista fisiologico: è il colore più adatto agli sportivi perché incrementa il tono neuro muscolare e dà una maggiore prontezza di riflessi.
Aiuta la digestione perché stimola la produzione di succhi gastrici e purifica l’intestino, riducendo il gonfiore addominale. E’ un ottimo depurativo del sangue.
Gli effetti sulla psiche: costituente del sistema nervoso è un forte stimolatore di allegria, senso di benessere, estroversione e lucidità cosciente.

Indicazioni generali del GIALLO:
Anoressia, Emorroidi, Reumatismi, Convalescenza, Esaurimento nervoso, Scarsa intelligenza, .Depressione, Flatulenza, Scarsa concentrazione, Diabete, Inappetenza, Sedentarietà, Digestione difficile, Insufficienza epatica, Sonnolenza, Disturbi renali, Intossicazione, Stasi linfatica, Dopo vaccinazioni, Muco, Stipsi.

VERDE
Energia di tipo “neutro”.
Nello spettro luminoso il verde si colloca al centro tra i colori freddi e quelli caldi: ne rappresenta la sintesi e svolge quindi una funzione di equilibrio.
Il verde è il colore della natura, è simbolo di rinnovamento, di equilibrio, di speranza, di sviluppo e di fertilità. E’ il colore terapeutico per antonomasia. Né caldo né freddo ha potenti proprietà riequilibranti.
Dal punto di vista fisiologico promuove il benessere generale dell’organismo, ne aumenta la vitalità e ripristina l’equilibrio delle sue funzioni.
Viene usato per la cura dello stress, dell’ansia, dell’iperattività, della cefalea e di alcune forme di insonnia. E’ efficace, anche, nelle bulimie e in tutte le forme psicosomatiche che influenzano l’apparato gastroenterico (ulcera gastroduodenale). E’ inoltre un potente germicida e antibatterico.
Effetti sulla psiche: genera calma e rinfresca la mente. Esprime volontà di operare, la perseveranza e la tenacia. E’ un sedativo del sistema nervoso aiuta a combattere irritabilità, insonnia ed esaurimento.

Indicazioni generali del VERDE:
Infiammazioni, Nevralgie, Coliche, Insonnia, Proliferazioni anomale, Congestioni, Intossicazioni, Tumori; Disturbi cardiaci; Iperattività metabolica; Ulcere gastriche; Emorroidi Ipertensione Ulcere duodenali .Erisipela Irritabilità Ulcere intestinali .Febbre da fieno Laringiti Verruche e condilomi.

BLU
E’ un’energia di tipo “fredda”.
E’ il colore della calma, dell’infinito, della pace, della serenità emotiva e dell’armonia.
Al contrario del colore rosso ha spiccate proprietà calmanti.
Dal punto di vista fisiologico stimola il sistema parasimpatico, diminuisce la pressione arteriosa, il ritmo respiratorio e i battiti del cuore, è quindi indicato per chi soffre di pressione alta, tachicardia e palpitazioni. Ha inoltre effetti antispatici, rinfrescanti, analgesici, rilassanti.
E’ utile in tutti i casi in cui ci sia in atto un processo infiammatorio: mal di gola, raucedine, mal di denti, stomatiti ma anche arrossamenti e bruciature cutanee, punture di insetto e prurito cutaneo. Ottimo per sedare i dolori acuti, in particolare quelli articolari, e per ridurre gli stati febbrili.
I suoi effetti sulla psiche: combatte l’agitazione sia fisica che mentale ed è quindi usato in psicoterapia per favorire rilassamento e distensione.

Indicazioni generali del BLU:
Affezioni cutanee, Dolori in genere, Nervosismo, Affezioni febbrili, Epilessia, Obesità, Afte, Erisipela, Odontalgie, Apoplessia; Febbri; Palpitazioni; Ascessi; Impetigine; Punture di insetti; Blenorragia; Infiammazioni; Raucedine; Insonnia, Reumatismo acuto, Cataratta, Irritabilità; Stati di shock; Coliche; Isteria; Setticemie, Colite, Ittero, Stress, Laringite ipoglottica, Ulcere, Dissenteria, Laringite acuta; Ustioni da energia termica; Disturbi endocrini; Mal di gola; Vomito Disturbi viscerali; Mestruazioni dolorose; Verruche.

VIOLETTO
Energia di tipo “freddo”.
E’ il raggio con le maggiori proprietà energetiche dello spettro visibile.
I suoi effetti sull’organismo: stimola la produzione di globuli bianchi, la milza, lo sviluppo osteo-scheletrico. Ottimizza anche il rapporto sodio-potassio e combatte i disturbi della vescica e dei reni. E’ utile contro sciatalgie e nevralgie, è attivo contro eczemi, psoriasi, acne. Depurativo del sangue, rallenta l’attività cardiaca e favorisce la microcircolazione cerebrale, per questo motivo viene utilizzato per contrastare la calvizia. Ottimo cicatrizzante.
Gli effetti sulla psiche: spiritualità, ispirazione e fantasia.

Indicazioni generali del VIOLA:
Calvizie, Epilessia, Reumatismo, Cefalee, Riflusso venoso, Sciatica, Commozioni cerebrale, Stress psico-fisico, Crampi, Meningite, Traumi cranici, Dermatosi (psoriasi), Nevralgie, Tumori, Eccitazione, Nevrosi, Verruche .

Tao te ching


di Lao-Tzû

I - DELINEA IL TAO

Il Tao che può essere detto
non è l'eterno Tao,
il nome che può essere nominato
non è l'eterno nome.
Senza nome è il principio
del Cielo e della Terra,
quando ha nome è la madre
delle diecimila creature.
Perciò chi non ha mai desideri
ne contempla l'arcano,
chi sempre desidera
ne contempla il termine.
Quei due hanno la stessa estrazione
anche se diverso nome
ed insieme sono detti mistero,
mistero del mistero,
porta di tutti gli arcani.

...uno la giorno percorreremo il cammino del Tao

15 novembre 2005

Dallo Zen al Mikkyo


Il contributo giapponese al design del Terzo Millennio
di Isao Hosoe

Noi vediamo ciò che siamo disposti a vedere. Anche se è vero, come aveva già anticipato Aristotele, che il senso della vista è di una grande importanza, l’occhio vede solo quello che lui vuole vedere.
Lo Zen, come l’estetica del mondo moderno industriale, ha colpito l’occhio occidentale, perchè lo Zen era quello che l’occidente moderna cercava e voleva vedere.
L’arte cartesiana di Piet Mondrian e di Mies Van Der Rohe, la crociata contro il decoro di Le Corbusier e la sobria monocromaticità del cemento armato senza il vestito, volevano trovare l’alleanza nell’oriente.
È stato lo Zen ad offrire la copertura morale e spirituale all’estetica del mondo moderno occidentale.
È stato lo Zen con i suoi quadri altamente spirituali, con i suoi templi in bianco e nero, con i suoi giardini metaforici a dare l’immagine del Giappone all’occidente sin dall’epoca di Bruno Taut (1838-1938 l’architetto tedesco noto in Giappone come lo scopritore del palazzo katsura) fino ad oggi ("L’Impero dei segni" di Roland Barthes, Einaudi, 1984).
Il Buddismo Zen nasce in India ma è cresciuto in Cina, poi è maturato in Giappone dove ha trovato sia la sua maturità teorica (Dogen 1200-1253) nel periodo Kamakura, che i sottoprodotti culturali come il teatro Noh (Zemai 1363-1443) nel periodo Muromachi, e la cerimonia del Tè (Rikyu 1521-1591) nel periodo Azuchi-Momoyama.
Appunto lo Zen si é assunto il ruolo dominante della cultura giapponese nel periodo in cui nasceva e cresceva la nuova classe sociale, la casta dei Samurai, che ha sostituito il potere della classe aristocratica la quale aveva dominato i 400 anni del periodo Heian (794-1192).
I Samurai di Kamakura erano guerrieri fieri e coraggiosi, amavano le cose essenziali e avevano bisogno di uno strumento di identità capace di rappresentare la loro cultura e il loro potere, é stao lo Zen introdotto solo allora dalla Cina a dar loro piena soddisfazione.
Lo Zen era cresciuto in una Cina movimentata, in un clima fortemente positivista radicale affine al clima del Giappone prerinascimentale.
Secondo Daisez Suzuki (1870-1966), il massimo studioso del Buddismo Zen, lo spirito giapponese nasce nel periodo Kamakura dei Samurai i quali hanno avuto per la prima volta nella storia del Giappone unito l’invasione militare straniera.
Anche se quella invasione mongola aveva procurato al paese solo pochi danni, lo shock culturale non solo per la nuova classe dominante ma per l’intero popolo, é stato tale che il Giappone adolescente (Heian) é stato costretto a passare ad un gradino superiore di maturazione.
Il Giappone maturo non ama più i multicolori misteriosi del Mikkyo (Buddismo Esoterico), vuole credere solo a ciò che l’occhio vede (vuol vedere), vuole capire tutto con spietata logica razionale; capiva però che in fondo c’era il vuoto, il vuoto che noi sentiamo ancora oggi nella opulenza della società industriale avanzata;
Con questo spirito moderno lo Zen ha prodotto tutti quei segni così cari a Roland Barthes.
Barthes dice che mentre i segni giapponesi amano essere vuoti di significati, gli occidentali vogliono riempire i segni ad ogni costo con dei significati.
Dunque, il vuoto è l’essenza dello Zen. Non a caso ha trovato nella modernità occidentale, nell’estetica puritana, nella logica industriale, tanta affinità di fondo che la cultura occidentale di nascosto sognava di avere.
La società industriale occidentale forse l’ha avuta, magari sotto forma di Bonsai, ma si tratta di una restituzione assai deforme e limitata. Il concetto del vuoto dello Zen è tanto essenziale quanto è forte per captare e succhiare il mondo in forte crescita strutturale, dove ogni ridondanza viene punita con severità, potrà guidare la cultura del 21° secolo?
La cultura del bianco e nero, l’essenzialità delle linee rette e gli angoli retti, il piacere della rinuncia, gli elementi che si vedono anche nel movimento moderno di architettura e di design, saranno sufficienti a comprendere il grado di complessità del mondo a venire?
Lo Zen ha sostenuto la maturazione moderna dello spirito giapponese sin dal 1200 fino ai giorni nostri, lo Zen ha permesso ai giapponesi di entrare a far parte della società industriale, lo Zen ha promosso il concetto della qualità totale delle attività imprenditoriali, lo Zen insomma ha conquistato l’intera cultura industriale di questo secolo.
Ma sulla soglia del terzo millennio, dove ci si aspetta un mondo di una complessità alquanto imprevedibile e incredibile dal punto di vista sia sociale-economico, sia scientifico-tecnologico che culturale-spirituale, il vuoto dello Zen non sarà più in grado di comprendere e sostenere tale complessità.
Non a caso negli ultimi vent’anni il Giappone continua una silenziosa ma caldissima attenzione al Mikkyo tanto detestato sia dai Samurai che dal Giappone moderno.
Mikkyo, ripeto, è l’ultima fase dell’evoluzione buddista, perfezionato e completato da Kukai(774-835) in un Giappone degli aristocratici che amavano i colori, le donne e le poesie, e sapevano che la metà del mondo é invisibile ma non vuota.
I sostenitori di Mikkyo sapevano che il postulato di Aristotele sulla visibilità era limitato ed attraverso Mikkyo cercavano di "vedere" la parte invisibile.
Kukai nel descrivere l’universo aveva toccato ogni particolare in modo esauriente, ed appunto parlando delle qualità dell’acqua sosteneva che ci sono otto caratteristiche che garantiscono la bontà dell’acqua: dolce, fresca, morbida, leggera, pura, inodore, piacevole alla gola e non danneggia lo stomaco; dove il senso della vista gioca solo il ruolo secondario.
Aristotele invece cita in modo sbrigativo Talete che sosteneva l’importanza dell’acqua in quanto elemento essenziale di vita, deducendolo solo dal fatto che i semi sono umidi.
Un Mikkyo che parte dalla preghiera dicendo che l’accoppiamento dei due sessi é sacro, il piacere che ne deriva é sacro, il desiderio del sesso é sacro (Rishu-Kyo), un Mikkyo che non esclude nulla, un Mikkyo capace di comprendere sia il mondo visibile che la parte invisibile, sia il bene che il male, un Mikkyo che definisce la percezione umana molto meglio di quanto la moderna ergonomia riesce a comprendere, un Mikkyo poi che sintetizza l’universo in un disegno chiamato Mandala dove Budda è solo tra i tanti santi, pare che abbia tutti i requisiti per dare l’anima alla cultura del mondo industriale avanzato che il nostro terzo millennio vedrà fra poco, dove il design sarà capace di penetrare anche nella parte del mondo fino ad ora rimasta invisibile.

14 novembre 2005

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