17 dicembre 2005

Splendore d'oriente

La dinastia Tang in mostra a Napoli
La dinastia Tang (618-907 DC) rappresenta - a detta degli studiosi di arte e culture asiatiche - uno dei punti di massima espansione della civiltà cinese. Il celeste impero raggiunge una estensione territoriale senza precedenti e rafforza i rapporti commerciali col resto del mondo: la ricca e varia produzione artigianale (ceramica, oreficeria, tessitura, calligrafia) l'architettura, la pittura e la scultura risentono dell'importazione di nuove tecniche, materiali e soggetti, atti a soddisfare le esigenze di un'aristocrazia e di una classe intellettuale amanti del lusso e della raffinatezza. Gli splendidi esempi di decorazione funeraria, incluse alcune dettagliate rappresentazioni del mondo ultraterreno, ci mostrano come l'ascetica spiritualità buddista potesse convivere armoniosamente con una visione del mondo improntata a gioia, curiosità per tutto ciò che era esotico e sofisticata speculazione filosofica. La grande monografica di Napoli (gran parte dei pezzi presentati non sono mai stati esposti in Europa) rientra nel quadro delle iniziative che i governi cinese e italiano hanno messo in cantiere per favorire la conoscenza reciproca fra le nazioni, che fin da tempi remoti vantano proficue ed eccellenti relazioni in campo commerciale, artistico.

Tang - Arte e cultura in Cina prima dell'anno Mille Museo Archeologico Nazionale, Napoli 16 dicembre - 22 Aprile
info: www.civita.it

By Focus on Art&Culture
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Patrimonio a rischio

Chiusa la Domus Aurea; infiltrazioni d'acqua, scarsa manutenzione, stucchi e mosaici che si sfaldano sotto il peso dei secoli. Il pericolo di crolli ha fatto scattare lunedì la chiusura della Domus Aurea - ovvero i resti della monumentale residenza di Nerone - uno dei monumenti più visitati di Roma tornato parzialmente agibile al pubblico solo nel 1999. La struttura situata al colle Oppio necessita' di 5 milioni e due anni di lavori solo per tamponare l'emergenza e la messa in sicurezza. Mentre prosegue la discussione per i tagli della recente Finanziaria (al funzionamento ordinario dei Beni Culturali mancano 48 milioni) il ministro Buttiglione lancia l'allarme: "Il problema è politico, avverte, Roma è un museo a cielo aperto che ha bisogno di investimenti straordinari: noi lavoriamo con personale ridotto e costrizioni di spesa. Il nostro paese deve decidere se vuole gestire il suo immenso patrimonio culturale". L'Istituto centrale del restauro dal 1992 e' impegnato in un'attività improba: la "Carta del rischio", ovvero una mappatura di quei beni artistici, archeologici, paesaggistici ed architettonici che, per una ragione o per l'altra, rischiano di venire spazzati via e cancellati dalla storia. Grazie agli sforzi delle sovrintendenze, degli enti locali e di privati cittadini ne sono stati censiti oltre centomila. Nella sola capitale gli interventi necessari sarebbero decine, per un importo superiore ai 200 milioni: fra i complessi più bisognosi di restauri anche Palatino e Terme di Caracalla.

By Focus on Art&culture
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01 dicembre 2005

Tao te ching


Lao-Tzû
III - TENERE TRANQUILLO IL POPOLO

Non esaltare i più capaci
fa sì che il popolo non contenda,
non pregiare i beni che con difficoltà s'ottengono
fa sì che il popolo non diventi ladro,
non ostentare ciò che può desiderarsi
fa sì che il cuore del popolo non si turbi.
Per questo il governo del santo
svuota il cuore al popolo
e ne riempie il ventre,
ne infiacchisce il volere
e ne rafforza le ossa
sempre fa sì che non abbia scienza né brama
e che colui che sa non osi agire.
Poiché egli pratica il non agire
nulla v'è che non sia governato.