23 maggio 2006

Costruire secondo l'armonia cosmica

La progettazione, fondazione e costruzione di un edificio deve recuperare il suo aspetto rituale e sacrale con la ricerca di una più profonda armonia con l'ambiente circostante.
L'uomo deve abitare il "suo" tempio, la sua casa, e l'architetto deve ritornare ad essere quel "sacerdote" che conduceva il sacro sulla terra.Già nel 10° secolo i Cinesi hanno codificato le proporzioni, le forme e gli insiemi che permettono di rispettare quell'equilibrio energetico necessario per una casa sana.Il vero problema attuale consiste nel creare un'armonia e un equilibrio tra le energie sottili che regolano la vita di un corpo. Questo vale tanto per un essere umano quanto per la Terra nel suo complesso.Georges Lakhowsky, lo scienziato che maggiormente si è dedicato al rapporto tra la vita e le vibrazioni, ha scritto al riguardo: "La vita nasce da una radiazione e la morte sopraggiunge per un disequilibrio oscillatorio."I materiali artificiali non vibrano mai in modo armonico come quelli naturali. La possibilità di vibrare dipende da fattori legati alle proporzioni, alle forme e all'utilizzo dei materiali secondo la loro polarità. Sono tutte componenti che determinano la qualità dell'energia di una casa o di un ambiente.Ogni elemento fisico ha in sé racchiusa un'energia, che si esprime nell'ambiente in cui si trova. Con le sue vibrazioni emette intorno a sé la sua carica positiva o non positiva, la quale va ad interferire con quella degli altri esseri presenti. Possiamo dire che quando la sua "aura" viene in contatto con quella degli altri esseri, entra in funzione il principio fisico dei vasi comunicanti: chi ha più energia la dona a chi ne ha meno, o a chi ha un'energia meno forte. Ma anche, e questo è peggio, chi ha poca energia la prende, l'assorbe e la risucchia da chi ne ha di più. E questo, sempre, sia nel positivo che nel non-positivo.Ecco perché spesso ci si stanca o ci si detonifica soltanto perché si è in un luogo che ha una carica non positiva o perché si è in un ambiente che viene chiamato "nero" o in molti altri modi suggeriti da miti e racconti.Ma è preferibile non elencare né citare questi modi perché anche la parola stessa contiene l'energia che ha un certo oggetto o un certo avvenimento. Nel pronunciarla o nello scriverla, la si risveglia e la si ripropone (ecco perché in luoghi dove si bestemmia, si litiga, si fanno discorsi non positivi, è facile provare senso di malessere, detonificazione anche muscolare, incipienti mal di testa).Ovviamente più il luogo ha carica positiva più si riesce a non essere intaccati da queste forze contrarie. Purtroppo la consapevolezza di tutto questo è difficile da raggiungere e spesso sono proprio quelli che hanno più grandi doti energetiche a subirne i danni. Chi, entrando in ospedali o carceri, non ha provato un senso di prostrazione e di stanchezza?E' proprio il non saper riconoscere e amministrare le proprie possibilità che ci porta a perdere molto di quello che, a fatica, nel tempo abbiamo accumulato.


Gigi Capriolo
bioarchitetto

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